Antonio Canova
Autoritratto
1811-12
Gesso
Collocazione
Gypsotheca, Ala Scarpa
Il gesso è il modello originale per la realizzazione dell’Autoritratto in marmo che si trova al’interno del Tempio canoviano di Possagno. Fu Quatremère de Quincy che suggerì a Canova di scolpire un suo ritratto: “Fate pur un giorno il vostro ritratto”. Dopo aver dipinto due Autoritratti (Autoritratto come pittore, 1792, Firenze, Galleria degli Uffizi; Autoritratto come scultore, 1799, Possagno, Museo e Gipsoteca Antonio Canova) lo scultore si cimentò nella produzione del suo Autoritratto quindi. Scelse la pietra per rappresentare la sua eternità; questa scultura è per l’Artista il definitivo ritratto cui affidare la memoria e se negli autoritratti dipinti l’artista vuole ancora proporre un’effigie alquanto umana, rappresentato con gli strumenti del suo lavoro, questo modello propone, invece, un’iconografia che si addice ad uno scultore che ha sempre considerato l’antico come il riferimento assoluto per un’identità. Canova diventa, così, simile ad una divinità e si autocelebra. Il profilo leggermente rivolto di lato, con uno sguardo fisso nell’ispirazione creativa, la bocca socchiusa, propone un’iconografia di ideale bellezza in cui l’utilizzo degli accessori non interferiscono con la rappresentazione di sé. Per Cicognara il ritratto è stato stato eseguito “nel momento dell’estro e del concepimento”.
● Numero inventario
213
● Dimensione
50x70x45 cm
● Proprietà
Fondazione Canova onlus, Possagno (TV)
● Marmo
Possagno (I), Tempio Canoviano
Sheffield (UK), City Museum
● Gesso
Roma (I), Musei di Roma