Conoscete la storia di Adone e Venere? Ve la raccontiamo noi!
Adone era un giovane ragazzo dell’antica Grecia, bello e affascinante. Nel suo tempo libero amava cacciare nei boschi. Un giorno Venere, la dea della bellezza, guardando Adone passeggiare nei boschi, fu graffiata per sbaglio da una delle frecce di Cupido. Venere si innamorò così perdutamente del giovane ragazzo. Purtroppo però questo giovane amore suscitò la rabbia e la gelosia di Marte, il dio della guerra.
Come avrebbe potuto fare per riprendersi la sua bellissima Venere? Il piano era semplice: avrebbe solo dovuto trasformarsi in cinghiale e durante una battuta di caccia avrebbe inferto ad Adone un colpo mortale e così, il ragazzo, sarebbe morto.
E infatti, un giorno, durante una battuta di caccia, il giovane Adone incontrò Marte trasformato in cinghiale, che lo ferì mortalmente. Venere, sentiti i lamenti dell’amato, accorse subito in suo aiuto, ma purtroppo non ci fu nulla da fare. Adone era ormai morto e fu costretto a scendere nel mondo degli inferi, nell’aldilà.
Venere era disperata, non avrebbe più potuto vedere il suo amato.
La coppia però impietosì Zeus, il dio più potente dell’Olimpo e permise al ragazzo di ritornare da Venere ma solo a una condizione: i due erano costretti a vivere lontani per sei mesi all’anno e solo quando arrivava la primavera Adone poteva ritornare nel mondo dei vivi per riabbracciare la sua tanto amata Venere e trascorrere così con lei una parte dell’anno. Ogni autunno invece, con i primi freddi, Adone avrebbe dovuto ritornare da Proserpina, la regina dell’oltretomba.
Una curiosità: dalle lacrime versate da Venere che caddero sul sangue versato da Adone nacquero dei bellissimi fiori che noi oggi chiamiamo anemoni!
Avete capito perché l’alternarsi delle stagioni ci parla d’amore? Quando Adone ritorna sulla terra portando con sé l’amore per Venere, porta il calore dei sentimenti e quindi la primavera e l’estate, mentre, i mesi in cui i due sono costretti a rimanere lontani, senza amore, sulla terra cadono le foglie dagli alberi e si accorciano le giornate, arriva l’autunno e poi l’inverno.
Vi è piaciuta questo racconto del mito?
Adesso che la conoscete potrete venire a visitare la Gypsotheca, dove riconoscerete subito la statua che Canova creò per raffigurare questo mito. Appena entrati vedrete Adone e Venere: il giovane è seduto e sorregge Venere che gli sta mettendo sulla testa una ghirlanda di fiori. I due sono felici e si sono finalmente incontrati dopo la lontananza. Vi sveliamo un segreto: se girerete intorno alla statua vedrete sul fianco destro di Adone un piccolo amorino che, con arco e frecce, guarda curioso questa scena!
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